SiriStory 2 – Chi è Paolo Arata, l’amico di Siri alla corte di Salvini

Dopo una fugace apparizione da tecnico negli Anni Ottanta, Paolo Arata è comparso alla corte di Salvini nel 2017, portato proprio da Armando Siri. Il Capitano dice di averlo incontrato una sola volta, ma è vero?

Sul sito della Camera dei Deputati c’è ancora la scheda del mandato da parlamentare svolto nel gruppo di Forza Italia tra il 1994 e il 1996. Ma Paolo Arata, genovese, laureato in biologia e funzionario pubblico, ha saputo cogliere il Vento del Cambiamento Sovranista: 25 anni dopo eccolo che spunta nella lista dei sette professori a cui Matteo Salvini affidava la stesura del programma della Lega per le elezioni 2018.

E proprio il Capitano lo omaggiava con una serie di tweet per un progetto energetico basato sulla riduzione delle bollette che nel frattempo deve aver fatto la fine di quello sulle accise.

Di lui, come ha ricordato LiveSicilia, si comincia a parlare negli Anni Ottanta, quando il mare Adriatico si riempie di mucillagini che rischiano di rovinare l’estate della Riviera e di Rimini. L’allora ministro dell’Ambiente Giorgio Ruffolo lo nomina commissario straordinario per l’emergenza, «di fatto una delle prime volte in cui venne istituita la figura del funzionario dotato di poteri eccezionali.

Arata nel frattempo da professore di ecologia finisce a dirigere l’Icram, l’Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare. Poi diventa vicepresidente del Forum Energia e società oltre ad assumere cariche in diverse aziende del settore eolico, del fotovoltaico e del biometano.

Finché non ricompare in politica nel 2017 alle assise del Carroccio. Insieme a Siri che, pur non essendo laureato, è uno degli altri “professori” a cui la Lega affida il suo programma. Ma i due già si conoscevano bene. Perché proprio il sottosegretario qualche mese dopo lo propone come commissario per la legge Sblocca-Cantieri del Governo del Cambiamento.

E intanto il figlio Federico, ex banchiere di Credit Suisse, aveva organizzato l’incontro tra Steve Bannon, il Vermilinguo dell’Alt Right, con Matteo Salvini ed era stato assunto a Palazzo Chigi da Giancarlo Giorgetti, non a caso braccio destro proprio del Capitano.

Ma Arata non ha amici soltanto nella Lega. Per quanto riguarda le attività dell’imprenditore, secondo i giudici in Sicilia «è emerso che Arata ha trovato interlocutori all’interno dell’Assessorato all’Energia, tra tutti l’assessore Pierobon, grazie all’intervento di Gianfranco Miccichè, a sua volta contattato da Alberto Dell’Utri (fratello di Marcello)».

Poi, quando l’epicentro della fase amministrativa diventa l’Assessorato al Territorio e Ambiente, Arata riesce ad interloquire direttamente con l’assessore Cordaro e, tramite questi, con gli uffici amministrativi dell’assessorato, dopo aver chiesto un’intercessione a Calogero Mannino.

Le cronache raccontano che Arata era stato proposto dalla Lega all’Autorità di regolazione per energia reti e ambienti (ARERA). A casa sua, a Villa Torlonia, era stato ospite il manager di una società di contractor americana. Intanto il faccendiere organizzava con il cardinale Raymond Burke una cena in Vaticano. E al telefono si intratteneva anche con Gianni Letta. Ma il suo capolavoro risale al maggio scorso. Quando era riuscito a influenzare anche le trattative tra grillini e Carroccio per il varo dell’esecutivo Conte.

«Verranno inoltre valutate sperimentazioni sul ciclo vita di impianti a biometano valutando i costi, l’inquinamento e i prodotti reflui». Questo è scritto nel “contratto per il governo del cambiamento” firmato l’anno scorso da Lega e MoVimento Cinque Stelle. Non male, per uno che Salvini dice di aver incontrato una sola volta, no?

(Animazione grafica di Lapo Tirelli)

Leggi la prima puntata di SiriStory: Armando Siri e la Questione Immorale